Sun Audio SV-300BTE



I monofonici Sun Audio SV-300BTE  sono amplificatori mono con 300B molto interessanti, prodotti dalla nipponica Sun Audio.  Per inquadrare il prodotto, mostriamo subito delle immagini di uno dei due canali, alla fine dei lavori effettuati  ( che hanno riguardato anche interventi di riparazione e riverniciatura parziale dei telai)







Abbiamo ricevuto una coppia di questi amplificatori da un nostro cliente , insoddisfatto del suono, e preoccupato dal precedente intervento fatto da persone ignote ( acquistò gli apprecchi usati) con modifiche alla componentistica, effettuate senza perizia in merito alla sicurezza elettrica. Segue una foto di uno dei due apparecchi cosi come ci sono stati consegnati. Si notino i componenti saldati senza alcun vincolo meccanico.


 


Da questo punto di partenza abbiamo sviluppato un intervento massivo di upgrade e perfezionamento della macchina. Elenchiamo i difetti riscontrati, in parte dovuti al progetto iniziale ( punti 1,2,4,6,7), in parte dovuti al deterioramento degli anni, in parte ad interventi effettuati senza perizia:


  1. layout delle masse
  2.  zoccoli cinesi con contatti dei reofori lenti ed insicuri
  3. componenti cablati senza alcun vincolo meccanico
  4.  eccessiva sensibilità della macchina( 165 mV per 4,7 Watt su 13,6 ohm di carico)
  5. condensatori elettrolitici  ESR in deriva ( resisenza serie di perdita)
  6. elevato ripple nell'alimentatore di filamento della 300B
  7. bassissima potenza di uscita , relativamente a un circuito con 300B

 

Nonostante questo panorama non certo roseo, abbiamo deciso di mettere a punto modifiche importanti, sia allo schema elettrico sia alla componentistica, perchè a livello di architettua circuitale le macchine promettono molto bene: infatti il circuito è un tre stadi ben congegnato; il primo stadio, realizzato con una 6SN7 con sezioni parallelate funge da guadagno da tensione. Esso si accoppia RC allo stadio driver costituito da una 6V6 connessa a triodo,  accoppiata questa alla 300B finale con un trasformatore interstadio. La scelta di pilotare lo stadio finale con un triodo in grado di erogare potenza sulla griglia della finale , esaltata dal pilotaggio a trasformatore , è una soluzione tanto elegante quanto purtoppo rara nel panorama HiFi. I trasformatori di qualità usati, della giapponese TAMURA, e l'architettura circuitale sopra descritta, ci hanno motivato a far suonare questi amplificatori con tutto il loro potenziale mai realmente estrinsecato. 

 


Ma la strada da percorrere è stata lunga e costosa. Tanto per sottolineare due problemi molto importanti, possiamo dire che la tensione anodica troppo bassa fornita alla 300B , in unione alla polarizzazione catodica per essa prevista ( che "mangia" 56 volt alla tensione anodica totale disponibile) fa si che la potenza di uscita era inferiore ai 5 watt rms: per essere precisi, misurando su un carico resistivo di 13,6 ohm ( uscita trasformatore 16 ohm) abbiamo rilevato 4,7 Watt RMS con distorsioni D2 D3 e D4 rispettivamente a  -26; -34 ;-45 dB. Una potenza decisamente scarsa per una 300B.

Inoltre la sensibilità degli apprecchi era decisamente troppo alta (165mV), essi sono venduti come finali, ed infatti non hanno controllo volume ne ingressi multipli. Ma dichiarare finali apprecchi con sensibilità di 165 mV è , secondo il nostro modo di vedere, una scelta decisamente sbagliata. Mettere un pre linea davanti a un finale con queste sensibilità porta a diverse criticità, poca sfruttabilità, e certamente un suono nervoso e poco piacevole, nonchè rumoroso.

Questi due problemi sono stati risolti in maniera radicale:  abbiamo trasformato il bias della 300B da catodico a fisso. Questo ha visto la necessità di montare un trasformatore dedicato di altissima qualità e bassa induzione, con fascia in rame per contenimento dei flussi dispersi. L'alimentatore di bias realizzato, prevede l'uso di un induttore di filtraggio, soluzione vincente , ma ingombrante e costosa, ed un potenziometro cermet di potenza per la regolazione della tensione di bias. Dulcis in fundo, un condensatore di disaccoppiamento in polipropilene montato "in loco" al pin di griglia della 300B.  Un alimentatore di questo rango, oltre alle sue virtu' soniche, permette di "riguadagnare " 55 volt che prima erano "dissipati" sul resistore di catodo, ed erano buttati in calore ( forse da questo calore è pervenuta il prematuro esaurimento dei condensatori elettrolitici). Questa tensione extra, unita alla modifica al trasformatore interstadio che vi elencherò' a breve, permette di raggiungere la potenza di oltre 7 Watt in regime di classe A2. Direi una differenza già abissale.



Come dicevamo poco sopra, il trasformatore interstadio che accoppia la 6V6 alla griglia della 300B, è un bel componente TAMURA. Ma i tecnici Sun Audio lo hanno collegato con rapporto di step up 1:2. Sinceramente, secondo noi questa connessione si porta dietro tutti gli svantaggi del mondo, con l'aggravante che si dichiarano gli apprecchi come "finali". Infatti nel collegamento"in salita" la tensione sul secondario è maggiore di quella sul primario, ma poiche , nulla si crea nulla si distrugge ma tutto si trasforma, se la tensione cresce, la corrente di pilotaggio diminusice. E siccome la 6V6, è un piccolo triodo di potenza ( in realtà è un tetrodo a fascio connesso a triodo nello schema Sun Audio), polarizzato adeguatamente, ha gia tutta la capacità di fornire uno swing di tensione piu' che sufficiente per pilotare la griglia della 300B in classe A2.  Quindi la scelta del collegamento in salita è secondo noi del tutto fuori luogo. Perciò abbiamo cambiato la configurazione del secondario , collegandolo questa volta in un piu' razionale rapporto 1:1, in questo modo la capacità erogaribile di corrente e la linearità se ne avvantaggiano, oltre ad un abbassamento della sensibilità di ingresso, come volevamo. Altra modifica importante, relativamente al trasformatore interstadio, è stata la nuova  rete di linearizzazione che carica il secondario : siamo passati da una soluzione complessa usata da Sun Audio ( rete resistiva piu rete di Zobel) ad una piu classica e lineare rete resistiva, che ha fornito grandi benefici all'ascolto. In questa configurazione la 6V6 riesce a spingere in classe A2 la 300B e cosi si riesce a sfruttare i picchi dinamici in questo surplus di potenza, ed avere un clipping decisamente piu' morbido. Infine, relativamente allo stadio driver, abbiamo protetto la griglia 2 della 6V6 con un resistore di potenza, cosa che invece non era stata fatta nel circuito originale.

I dati di potenza , sensibilità e distorsione, dopo le modifiche effettuate alla polarizzazione della 300B, e al trasformatore interstadio sono i seguenti ( sempre su carico resistivo di 13,6 ohm):

  • Potenza al limite della classe A1:  5,8 Watt RMS. Sensibilità 350 mV.  D2=-27,6 dB; D3=-36,4dB ; D4=-47 dB . THD totale = 4,45% con relativa FFT a seguire:
 

 (Confrontando  questo dato di 5,8 Watt con THD 4,45% con il dato originario di 4,7 Watt con 5,5% di THD possiamo vedere come si abbia guadagnato oltre 1 Watt nel funzionamento in classe A1 con minore distorsione.)


  • Potenza con sconfinamento di 10Vp in classe A2: 7,4 Watt RMS. Sensibilità in ingresso 410 mV. D2=-26,4dB; D3=-29,6 dB ; D4=-52 dB ;D5= -40,8 dB ; THD 5,9% . Relativa FFT a seguire:



  • Con un clipping spinto la Potenza sale a  8,9 Watt RMS, valore questo sfruttabile nei passaggi a più alto contenuto dinamico. 


Continuiamo con la descrizione delle modifiche.

L'alimentatore di filamento della 300B, realizzato in origine con un semplice condensatore e resistenza dopo il ponte raddrizzatore, ed ovvio potenziometro di bilanciamento di ronzio, è stato anche esso riprogettato. Abbiamo inserito un seondo condensatore , realizzando una cella RC, e ridotto di quattro  volte il residuo di alternata ( passando da 560 mV a 135 mV)

La risoluzione dei problemi" layout masse" e "zoccoli cinesi allentati" ha richiesto un dispendio di mano d'opera molto elevato. Infatti non c'è stata altra alternativa: ricablare da zero l'intero apparecchio. Sono stati usati zoccoli della migliore qualità sul mercato, gli italiani JACKEBAND in teflon e pin in rame tellurio ( ad eccezione dello zoccolo della 5U4G, della BELTON) . Il loro costo è elevato ma la qualità del contatto, della doratura, e la stabilità di essa nel tempo, fanno spendere volentieri i coldi che costano. A questo punto è stato effettuato un nuovo layout delle masse, con stelle locali sugli stadi ed una stella generale nei pressi dell'alimentatore anodico. 

Ultimo cenno sulla sensibilità di ingresso. Dopo la nostra modifica, ci troviamo una sensibilità per la potenza di 7 watt, di circa 400 milliVolt. Un valore secondo noi ideale per una macchina integrata.  Quindi abbiamo installato un bellissimo potenziometro italiano a scatti, series stepped con resistenze SMD . Il corpo del potenziometro è in metallo dorato e monta la meccanica di rotazione su cuscinetti. Esso riceve il segnale da un unico pin RCA ( non ci sarebbe stato spazio per RCA multipli e selettore) della SHARK.



Tutte le resistenze sono state sostituite con resistenze KIWAME da 2 e 5 watt. La qualità di questi resistori al carbone è molto elevata, ed inoltre la loro elevata potenza, rende la macchina dove sono usate silenziosa ed affidabile.

Tutti gli elettrolitici sono stati sostituiti con componenti di buona marca, da 105 gradi e con durata dichiarata di 10.000 ore. L'ESR dei condensatori è stato misurato singolarmente, con il nostro strumento dedicato.

Anche il condensatore di accoppiamento tra primo e secondo stadio è stato sostituito con un MIFLEX ,componente di qualità molto elevata, in carta ed olio con armature in rame, avendo cura di montare l'armatura esterna dello stesso sul lato a bassa impedenza della connessione.

Alcuni valori di resistenze e capacità, hanno subito un piccolo aggiustamento. Anche i  tre binding post delle connessioni di  uscita, sono stati cambiati con materiale di qualità molto migliore.

I fondi degli apprecchi sono stati smorzati con lamina di bitume e alluminio.  Ecco a seguire una foto del lavoro di cablaggio intterno, si noti la quantità di materiale presente e il relativo ordine. Nessun componente è "volante" tutto è fissato su solidi ancoraggi

Un ultima nota sul circuito anodico della 300B, il quale è stato protetto da un fusibile in linea da 160mA ritardato. Infatti il bias fisso, pur dando enormi vantaggi in termini di potenza, rendimento , e qualità all'ascolto, è intrinsecamente piu' pericoloso, perchè nella rarissima eventualità che dovesse guastarsi, sul ramo anodico della 300B passerebbe una corrente molto elevata. Da qui la scelta di usare un fusibile di protezione, che DEVE essere di qualità molto elevata. Noi abbiamo inserito dei qualitativi e costosi componenti AHP. A chi non crede al suono dei fusibili, diciamo di andare a misurare la resistenza in continua di un fusibile standard  ( il nostro standard da 160 mA /T misura 1,6 ohm...)




Ultimo cenno di natura pratica/estetica. Poichè l'alimentatore di bias ha una funzione fondamentale  , quella di polarizzare la valvola, se dovesse rompersi, la 300B subirebbe danni forse irreparabili. Abbiamo perciò pensato di togliere la spia di accensione classica, e rimpiazzarla con una spia dedicata "intelligente" montata a valle dell'alimentatore di bias, che prende tensione da esso. Perciò' se la spia è accesa, significa che il bias funziona. Semplice e funzionale. La posizione di questo led spia è molto particolare: abbiamo montato la targhetta che riporta il nome e la marca degli apprecchi a sbalzo sul frontale ( le targhette vengono accuratamente smussate con dolce raggio di curvatura su tutti e quattro gli spigoli), e dietro la targhetta abbiamo messo uno specchio. Il led è sul telaio dietro la targhetta, esso illumina lo specchio, il quale riflette la luce sul telaio , illuminando la targhetta in maniera diffusa, tutto intorno all periferia. Sono piccoli particolari, ma che rendono idea dell'amore con il quale questi interventi vengono realizzati.






Come si è visto da questo dettagliato articolo, è stata effettuata ben piu' che una modifica, ma un rifacimento totale di due apprecchi, ripensandoli per un utilizzo piu' fruibile come macchine integrate. Se è vero che il costo della modifica è apparentemente elevato, si tenga presente che non si avrà la necessità di usare un pre linea ( se non passivo per gestire piu' ingressi). Inoltre la quantità e qualità dei nuovi componenti impiegati, e le molte ore di mano d'opera, giustificano a pieno il prezzo richiesto di   3500 euro, spedizione esclusa. Gli apparecchi, si intendono forniti dal cliente.