"LOTO" 2A3 IMA PSE

 


Coppie realizzate: 2, con discrete modifiche tra SN1 e SN2

 

 

un canale dei Loto SN2


Etimologia nome:


Il cosiddetto effetto loto,  è la capacità, osservata appunto nei fiori di loto, di un materiale di mantenersi pulito autonomamente.

Il loto in molti paesi orientali è considerato simbolo di purezza: infatti i fiori di loto, pur avendo come habitat fiumi e laghi fangosi, non sono mai sporchi. I botanici che hanno studiato questo meccanismo hanno appurato che in effetti queste piante posseggono un meccanismo naturale di pulizia.

Sulle foglie del loto l'acqua non viene trattenuta (infatti queste foglie sono sempre asciutte), ma scivola via in tante goccioline che si formano per via dell'alta tensione superficiale presente sulla foglia, portando con sé la fanghiglia e i piccoli insetti che in essa si trovano

 

 

 

Perché un integrato monofonico?


 

Credo molto nell'amplificazione "integrata", infatti mediante una progettazione attenta, è possibile limitare al minimo  gli stadi attivi di guadagno che precedono lo stadio di potenza, a tutto vantaggio della pulizia e naturalezza del suono riprodotto. Ciò è reso possibile mediante l'uso di triodi ad alta trasconduttanza, che coniugano cioè un alto guadagno ed una bassa impedenza interna. La  non necessità di usare un preamplificatore linea, oltre ad essere un risparmio economico considerevole, permette di evitare tutti i problemi legati alle interconnessioni tra pre e finale, nonchè una migliore ottimizzazione dei lay out di massa.

L'amplificatore è in realtà costituito da due unità monofoniche: visto infatti il carattere "no-compromise" dell'oggetto ed il conseguente elevato numero dei componenti magnetici impiegati, sarebbe stato impossibile gestire i due canali in un unico telaio senza giungere a dimensioni troppo imponenti ed a compromessi sul piano sonico dovuti alle inevitabili interazioni tra i flussi dispersi degli elementi magnetici dei due canali. I vantaggi dal punto di vista delle performance soniche dovuta alla separazione dei canali non si fermano qui, in quanto ogni stadio ha le sue alimentazioni indipendenti, nonché la completa separazione delle masse.

La totale separazione fisica dei canali è ovviamente costosa, ma va considerato che tale soluzione offre un grande risparmio sul fronte preamplificazione + connessioni. Quello che mi rende lieto è che l'ingente investimento economico che ho dovuto fare per acquistare tutto il materiale necessario alla costruzione di una coppia di " LOTO integrato" sarà stato un esborso razionale ed al servizio della musica, non delle mode.

 

 

 

 

Perché uno schema così apparentemente semplice?


 

Lo stadio finale di un amplificatore di potenza CLINAMEN nella fascia di potenza dei 10 Watt RMS  ha, a monte di esso, sempre  un unico stadio che funge sia da stadio guadagno di tensione che driver per le valvole finali.

Come detto in precedenza, mediante una progettazione attenta è possibile limitare al minimo  gli stadi attivi di guadagno che precedono lo stadio di potenza, a tutto vantaggio della pulizia e naturalezza del suono riprodotto. Ciò viene reso possibile dal molteplice uso di triodi ad alta transconduttanza sia nello stadio driver, sia nello stadio di uscita: questi ultimi in particolare necessitano di un limitato swing di tensione per essere condotti al limite della zona di griglia positiva.

Il fraseggio tra questi due elementi attivi, il driver ed il finale, avviene attraverso un trasformatore interstadio con nucleo ad alto tenore di nichel, soluzione questa congeniale al corretto funzionamento dei tubi termoionici.

 

Il  progetto LOTO vuole raggiungere la massima performance musicale da un elettronica pensata per essere abbinata ad un sistema a medio alta efficienza.

LOTO è un single ended parallelo di 2 A 3, tutto accoppiato a trasformatori ( Con accoppiamento LC invece nel SN2) assolutamente senza nessuna forma di retroazione, e con controllo volume di tipo induttivo e telaio attentamente studiato per il risultato musicale che mi ero preposto.

L'alimentatore del Loto vanta un raddrizzamento AC/DC realizzato con doppio diodo a scarica di gas, un primo filtraggio ad ingresso induttivo ed una successiva cella di filtro , sempre induttiva realizzata con bobina di alta qualità con nucelo a C di fine laminazione con avvolgimento completamente stratificato, per ridurre le perdite in alta frequenza.


La sequenza di accensione è completamente automatizzata ed è demandata a due timer a stato solido OMRON programmabili, così facendo sono fornite in primo luogo le tensioni di bias e di riscaldamento dei filamenti, successivamente viene applicata solo metà della tensione anodica (soft start) e per finire, dopo 180 sec, viene applicata la tensione anodica di lavoro.


Lavorando inoltre senza nessuna forma di feedback ho la necessità di usare elementi attivi e magnetici dalla intrinseca linearità ed assenza di risonanze e rotazioni di fase nell'intera banda audio. Questa è la strada più costosa e difficile, nessun trucco ne inganno è ammesso,  ma è la via che se ben percorsa porta ad una "riproduzione" dell'evento sonoro con un contenuto emozionale simile a quella dell'evento originario.

LOTO fornisce circa 7 watt RMS ai confini della classe A1 con un tasso di distorsione bassissima, in virtù della cancellazione armonica con cui sapientemente opera, riesce a spingersi poi  in classe A2 per sfiorare la potenza di 10 Watt RMS,  senza nessuna forma di retroazione, con un solo stadio attivo di guadagno, senza nessun condensatore o resistenza sul percorso del segnale. Tutti gli accoppiamenti sono realizzati a trasformatore con nuclei nobili in lega di nickel. Nessun dettaglio è lasciato al caso in LOTO, cosi come nessun compromesso è stato accettato.

 

 

 

  

Costruzione meccanica:

 


Il telaio dei LOTO nasce grazie al connubio di materiali altamente tecnologici ed altri attinti dal mondo della liuteria.

Il telaio, oltre all'evidente compito di tenere assieme i componenti attivi, deve minimizzare la propagazione delle vibrazioni autogenerate e recepite dall'ambiente, deve evitare il concatenamento dei flussi dispersi dei trasformatori. Per cogliere tutti questi obbiettivi viene adottata, come piano di montaggio dell'amplificatore, una costosa lastra di carbon block da 20 mm di spessore  ad altissima densità, lavorata con macchine a controllo numerico.  



Purtroppo anche il costo della lastra è pari alle sue qualità acustiche.. cioè altissimo..



I pannelli laterali del telaio sono realizzati in legno di Cocobolo stagionato per otto anni, dallo spessore di 25 mm,  lucidato a gomma lacca. Questo legno, molto raro e pregiato, è caratterizzato da una grande durezza, dotato di un profondo colore arancio scuro, con sfumature tendenti al rosso o al marrone e venature di colore più scuro. Per le sue caratteristiche estetiche e meccaniche è molto costoso ed estremamente ricercato e viene usato in ebanisteria e per la costruzioni di strumenti ad arco di altissimo pregio. 



Particolare del bellissimo telaio in cocobolo lucidato a gomma lacca. Incasso a 45 gradi



La lastra di carbon block , oltre che perimetralmente, è supportata inferiormente da una traversa di rinforzo in legno di cocobolo la quale irrigidisce la struttura e sposta in alto la frequenza di risonanza della lastra.



In particolare voglio sottolineare la ricercatezza del montaggio del  trasformatore di uscita il quale viene montato con il nucleo a diretto contatto con la piastra in carbon block, in posizione orizzontale, e tenuto in posizione tramite un sistema di pressore + tiranti. Il pressore è realizzato in legno  fresato internamente per alloggiare gli avvolgimenti stratificati del trasformatore.



Questa elegante soluzione elimina sul nascere la tendenza del nucleo dei trasformatori di uscita a vibrare alle frequenze audio. 

Le pannellature che supportano sul telaio le connessioni di input ed output sono realizzate in composito in fibra di carbonio ( twill 2/2 da 2 mm di spessore con una percentuale di fibre del 60%) al fine di ottenere un ricercato effetto stilistico  tra materiali hi-tech (  carbon block e  fibra di carbonio) e classici (legno di cocobolo).


contropannelli in fibra di carbonio e manopole in cocobolo sugli esemplari SN1


 

Ricerca estetica:



La scelta di eliminare il preamplificatore linea e dedicare cosi tutte le risorse economiche in una coppia di monoblocchi ad alta sensibilità, ha permesso di ottimizzare tutte le caratteristiche tecniche salienti. Nello studio del layout è stata data la preferenza all'ottimizzazione dei percorsi del segnale e alla separazione delle varie zone AC/DC  rispetto ad una disposizione che valorizzasse simmetrie ed allineamenti esterni di valvole e trasformatori. Sono stati creati virtualmente diversi prototipi simulando sia diverse scelte per quanto riguarda il layout sia per la tipologia dei materiali utilizzati.

La scelta costruttiva è stata indirizzata verso materiali estremamente nobili dal punto di vista della resa acustica, carbon block e legno armonico di Cocobolo e fibra di carbonio per le pannellature.

 La spina dorsale del LOTO è uno splendido telaio realizzato con tre materiali estremamente ricercati ed innovativi in queste applicazioni:


  • Carbon block ad altissima densità da 20 mm di spessore per la piastra superiore.

  • Legno di Cocobolo stagionato 8 anni da 25 mm e lucidato a gomma lacca per tutto il telaio e le traverse interne di irrigidimento

  • Fibra di carbonio twill 2/2 da 2 mm di spessore con una % di fibre del 60% per le contro pannellature.

 

 

 

I tre etoregenei materiali nel telaio dei Loto: cocobolo, carbon block e fibra di carbonio


L'unione di questi tre materiali, cosi profondamente diversi, ma che lavorano assieme nel raggiungimento della massima performance acustica possibile, rende l'estetica di questa coppia di apparecchi assolutamente non convenzionale e ricercata, inoltre il gas ionizzato proveniente dalla raddrizzatrice a scarica ionica, sembrerà dare un "vita pulsante" a questi apparecchi 

 

Seguono immagini della prima coppia di Loto realizzati (SN1)