AMPLI "IMA" & " IVC"



Voglio spiegare il significato degli acronimi IMA ed IVC, che sono stati coniati relativamente al mondo della amplificazione. In verità l'acronimo IVA non è esclusiva Clinamen, come invece lo è  IMA.


Clinamenaudio è l’unica ditta che produce amplificatori integrati monofonici ( IMA: Integrated Monoblock Amplifier). 

 

Cosa è IMA ? Sono innanzi tutto degli amplificatori integrati, cioè di sensibilità tale da riuscire ad erogare la potenza massima senza nessuna unità di guadagno ulteriore a monte di essi. In soldoni, sono amplificatori che non necessitano di preamplificatore linea. Quindi sono dotati, come ogni amplificatore integrato,di commutatore per la selezione degli ingressi e di un controllo di volume.

L’altra loro particolarità è quella di essere  delle unità monofoniche, per cui, per l’ascolto stereo, necessitiamo di due unità IMA.

Se di amplificatori monofonici è piena il mercato, cosi come di amplificatori integrati, l'unione di queste due cose ( sensibilità da integrato e separazione monofonica) è , a mio avviso, una strada percorsa solo da me.

 

Spieghiamo ora i motivi tecnici che suffragano la topologia IMA:

Nell’ottica Clinamen di creare amplificazioni pure e di potenza nei dintorni dei 10 Watt (estremamente sufficienti se interfacciati a diffusori di medio alta sensibilità) , costruite attorno dispostivi attivi intrinsecamente lineari e performanti, si riescono ad ottimizzare molti parametri circuitali, progettuali e musicali. In maniera più esplicita ciò vuol dire che  nelle unità IMA si riesce a pilotare gli stadi finali di potenza con uno o due solo stadi attivi a monte di esso,  con tutti i vantaggi che ne conseguono. Ciò viene attenuto con un triodi ad alta transconduttanza che coniugano elevato guadagno con bassa impedenza di pilotaggio e punti di lavoro rigorosamente in classe A.

 

In questa ottica il preamplificatore linea, è un elemento ridondante, foriero di distorsione aggiuntiva e rumore termico, rigonfiamento del suono ed eufonia.

Si consideri anche che le moderne sorgenti digitali escono tutte con un livello elevato, nei dintorni dei 2Volt rms, e che molti audiofili non ascoltano vinile, per cui la scelta più logica, nell’ottica della massimizzazione del rapporto qualità/prezzo sia quella di eliminare lo stadio linea ( e le cavetterie di complemento che si rendono necessarie al suo collegamento) ed investire tutto il budget in una unità integrata pensata attorno elementi attivi estremamente performanti ( triodi ad alta transconduttanza).

Gli audiofili dediti all’ascolto del vinile possono sempre aggiungere una unità phono , di livello adeguato, alle unità IMA.

 

Amplificatori LOTO Integrated monoblock amplifier (IMA)Vorrei spendere due parole sulla forma mentis che vede gli audiofili preferire catene audio che lavorano  con la manopola del volume molto “chiusa” diciamo sempre attorno le ore 9-10, questo perché, secondo loro , cosi  rimane sempre una discreta quantità di potenza a disposizione per alzare il volume . Questo è un grande errore valutativo, poichè la potenza disponibile è solo data dalla configurazione e polarizzazione dello stadio finale di potenza, mentre il controllo di volume interviene solo esclusivamente sulla attenuazione del livello del segnale in ingresso. Un potenziometro non regola mai direttamente il guadagno di uno stadio, che è fisso, ma solo il livello del segnale in ingresso, attenuandolo, inserendo una resistenza in serie al segnale tanto maggiore tanto piu' si attenua.

Per cui se il nostro impianto lavora con la manopola del volume molto chiusa vuol dire che abbiamo un gain totale molto elevato ed una attenuazione molto elevata sul segnale in ingresso dell’amplificatore, ottenuta tramite il potenziometro di volume ( che è un partitore resistivo, continuo o discreto).

Questa logica non ha senso, poiché per ottenere un gain molto elevato, dobbiamo portarci dietro molti effetti collaterali quali il rumore termico , possibilità di instabilità ( tenute a bada con la retroazione) e distorsione: ricercare un elevato gain e poi non sfruttarlo perché entriamo con un segnale fortemente attenuato, è perciò una logica malsana.

Come se non bastasse, un potenziometro in forte attenuazione, introduce sul percorso del segnale una resistenza serie molto elevata e questo limita grandemente la dinamica ed introduce colorazioni timbriche.

Clinamen elimina alla base questo problema, in quanto nelle sue produzioni di alta gamma adotta attenuatori induttivi e non resistivi  : (IVC : inductive volume control)

Tutte le amplificazioni Clinamen lavorano con il volume in posizione sempre oltre le ore 12, questo non vuol dire che non c’è riserva di potenza, ma semplicemente che tutta la catena (diffusori compresi) è stata ottimizzata per avere la massima prestazione musicale.

 

Resta ora da spiegare perché le unità di amplificazione Clinamen sono, oltre che integrate, anche monofoniche: i motivi sono di  carattere pratico e di qualità.



Infatti le nostre amplificazioni , per seguire la via naturale del suono, hanno molti elementi induttivi, (trasformatori di segnale, di alimentazione bobine di filtro…) per cui per ottimizzare i lay out e distribuire i pesi ed agevolare la maneggevolezza delle unità, nonché dargli un aspetto più aggraziato, vengono completamente sdoppiate. Ciò comporta tra l’altro, molti vantaggi dal punto di vista sonico in quanto la separazione totale delle alimentazioni fornisce grandi doti di dinamica, diafonia e spazialità della scena sonora ricostruita.

Un esempio di unità I.M.A. ed I.V.C . sono gli amplificatori LUMINA ( 300 B MESH single ended)


Il Dharma invece ( 2 A 3 MESH) implementa la sola tecnologia I.M.A.( Nel 2021 su commissione del proprietario Claudio. A.  è divenuto anche I.V.C.)




Dharma amplificatori I.M.A. Clinamenaudio